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Il conflitto Russia Ucraina, la teoria del paradosso

Nessuno sa COME e QUANDO terminerà il conflitto, proviamo a fare qualche ragionamento: in matematica in geometria in fisica, la dimostrazione di un TEOREMA avviene, a volte, attraverso il principio del PARADOSSO

Volendo dimostrare la validità della TESI a supporto del TEOREMA, si estremizzano gli effetti contrari ed opposti dei principi assunti a base del ragionamento per dimostrare che perseguendo quella logica si arriva ad una conclusione avversa all’assunto originario del TEOREMA.

Questo metodo è applicabile anche alle scenze sociali come la politica.

Proviamo ad applicarlo al caso del conflitto Russia/Ucraina che poi è meglio declinato in Russia /NATO.

Il TEOREMA di fondo, promosso principalmente da USA e Gran Bretagna, è che la Russia vada indebolita e sottomessa e la via prioritaria è quella che prevede la eliminazione di PUTIN, promotore dell’aggressione all’Ucraina e minaccia delle libertà del mondo occidentale.

Per perseguire l’obiettivo si rafforza la resistenza combattente ucraina, si elevano sanzioni isolando la Russia boicottando le sue risorse, in primis gas e Petrolio.

Nessuno sa quando questo processo di indebolimento della Russia sarà ritenuto sufficiente, forse mesi, forse un anno, il secondo conflitto mondiale durò 5 anni.

Un fatto, comunque, è certo: la Russia non potrà scomparire con i suoi circa 150 milioni di abitanti, con le sue enormi risorse naturali, con la sua cultura, con la sua storia.

L’isolamento della Russia sta avvantaggiando le risorse di gas e petrolio degli Stati Uniti d’America, che sono diventati non solo energeticamente indipendenti ma con le risorse da scisti hanno problemi di abbondanza ma con costi di estrazione e trasporto non competitivi.

Ma ricorriamo per un esercizio accademico al metodo del PARADOSSO ed immaginiamo che PUTIN esca di scena (sommovimento politico /motivi di salute etc.).

Finalmente il conflitto avrebbe termine ed una Russia addomesticata tornerebbe a far parte del consesso internazionale potrebbe rimettere a disposizione della comunità mondiale,UE in primo luogo,le sue risorse minerarie rimettendo fuori mercato le risorse energetiche americane.

Si potrebbe immaginare un recupero della naturale vocazione europea della Russia non solo alleata della UE ma addirittura entrare nella UE (ci aspira l’Ucraina perchè la Russia no?).

Fanta politica? NO effetti del PARADOSSO per cui mentre agiamo per addomesticare ed indebolire (solo politicamente o anche per il livello di vita della popolazione ?) la Russia, spingiamo a ricreare le condizioni di competitività tra le materie prime che da sempre sono alla base degli scontri ideologici (?) tra nazioni,fino dai tempi delle crociate.

E mentre i detentori di risorse energetiche si scontrano, i paesi come il nostro e l’intera Europa non hanno la forza ed il coraggio politico di acquisire spazi di autonomia ma forse è troppo tardi.

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